Benvenuti e benvenute su Il Chiostro, la newsletter mensile rivolta alla comunità di alumnae e alumni della Scuola Normale, per rimanere in contatto con Pisa, condividere ricordi, conoscere i rispettivi traguardi e percorsi ed essere aggiornati/e sulle attività dell’Associazione Normalisti.
In questo numero:
Un’intervista esclusiva a Sabino Cassese
Ultime notizie da Pisa (consegnati i Diplomi ai diplomati 2024)
Aggiornamenti sulle attività dell’Associazione
Intervista a Sabino Cassese
Per aprire questo secondo numero, abbiamo deciso di intervistare uno dei più celebri alumni della Scuola, l’esimio Sabino Cassese
Sabino Cassese è nato ad Atripalda (AV) nel 1935 e dal 1952 al 1956 ha frequentato il Collegio Medico-Giuridico della Scuola Normale Superiore (dal 1987 confluito nella Scuola Superiore Sant’Anna). Dopo la laurea in giurisprudenza diviene professore universitario prima a Urbino, poi a Roma, Napoli, Parigi, Pisa, New York e Lisbona, svolgendo esperienze di studio a Berkeley, Stanford e Oxford, tra le altre. Ha inoltre ricoperto numerosi ed importanti ruoli istituzionali, tra cui quello di giudice della Corte Costituzionale e di Ministro per la funzione pubblica. È ora professore emerito della Scuola Normale Superiore.
Al Chiostro ha raccontato le tappe della sua carriera, segnata dall’indelebile ricordo e insegnamento degli anni in Normale.
Come si descriverebbe in poche parole facendo riferimento, per esempio, anche alla sua più recente posizione lavorativa o interessi accademici?
Un insegnante e uno studioso, sia pure prestato temporaneamente ad altri compiti, quali quello di consigliere di amministrazioni e di governi, di ministro, di giudice della Corte costituzionale, di presidente di istituti finanziari, di commissario di banche, di editorialista e altri compiti che ho svolto con diligenza, ma per tempi limitati e che mi sono serviti per quella conoscenza diretta delle istituzioni pubbliche e dello spazio pubblico che è indispensabile a chi voglia studiarli.
Qual è stata l’esperienza lavorativa più significativa per lei, quella in cui crede di essersi realizzato maggiormente o da cui le sono derivate maggiori soddisfazioni?
Senza ombra di dubbio l'esperienza di insegnante e di studioso. Ma un'esperienza che si è accompagnata anche a quella di mentore e guida di giovani, nonché di componente di società scientifiche, di organizzatore di cultura, di direttore di riviste scientifiche.
Cosa l’ha spinta a intraprendere la sua carriera? Ci sono state difficoltà particolari che ha dovuto superare, soprattutto all’inizio?
Non parlerei di vere difficoltà, ma di una strada in salita che ha richiesto tutto il mio impegno per raggiungere la cima. Forse la difficoltà maggiore è stata quella iniziale, quando, dal 1957 al 1962, e quindi in tutta la fase di preparazione del mio primo libro, quello sulle partecipazioni pubbliche e gli enti di gestione, ho dovuto mantenermi agli studi lavorando, e quindi dedicare il tempo libero e spesso anche le notti alla stesura dei primi articoli scientifici e alla ricerca e alla scrittura del primo volume, pubblicato proprio nel 1962.
C’è stata una circostanza particolare (un incontro, una scelta, un’esperienza, un consiglio) e/o un aspetto del suo modo di essere che crede sia stato determinante nel suo percorso?
Ritengo fondamentale l'incontro con un maestro, che consente di avere una guida. Prima occorre avere una vocazione, una passione per gli studi; poi è necessario avere qualcuno che indirizzi, sia pure nel modo in cui lo facevano i maestri di una volta, non entrando nei particolari, ma indicando la rotta giusta.
Come ha influito la Normale (inclusi gli incontri fatti, le esperienze vissute, le competenze acquisite, etc.) sulla sua vita e attività lavorativa? Ha qualche ricordo o aneddoto di quel periodo che le piacerebbe condividere?
Ricordo la Normale degli anni dal 1952 al 1956, come un luogo di formazione eccezionale. Infatti, se dovessi dire chi sono stati i miei maestri, menzionerei, oltre a Massimo Severo Giannini, quel maestro collettivo che è stato la Normale, la comunità dei pari, nei quali fin da allora si distinguevano alcuni di quelli che saranno poi i maggiori fisici, chimici, matematici, storici della letteratura greca, studiosi del cinema, linguisti, storici della letteratura francese, filologi classici, storici, e così via, degli anni successivi
Ha incontrato molta competizione durante il suo percorso? Se sì, come l’ha gestita?
La competizione c'è stata sempre, perché ogni volta che occorreva avere un incarico o trasferirsi con la cattedra in altra università c'erano più domande, ma riconosco che questa competizione è stata positiva, non ha creato inimicizie, e ha costituito uno stimolo per progredire.
Ha dei rimpianti pensando alla sua carriera? Ci sono progetti, interessi o collaborazioni ai quali avrebbe voluto dedicarsi ma che ancora non è riuscito ad approfondire e che magari le piacerebbe sviluppare in futuro?
Non ho rimpianti per quanto riguarda i progetti di carattere scientifico, perché ho dedicato la vita alla ricerca e allo studio, pubblicando molti articoli e libri, curando più edizioni di un grande trattato e di un grande dizionario, dirigendo due riviste, una per più di mezzo secolo e un'altra per un quarto di secolo, costituendo l'associazione dei professori della materia alla quale mi sono principalmente dedicato, costituendo un'associazione internazionale nell'area del diritto pubblico, che costituisce uno dei maggiori successi della globalizzazione della cultura nelle scienze sociali, e così via. Rimango invece con il rammarico di non essere riuscito a completare il lavoro di riforma della pubblica amministrazione sul quale mi ero impegnato sia lavorando in molte decine di commissioni ministeriali, sia come ministro della funzione pubblica, sia come autore di editoriali sui quotidiani.
In che maniera è cambiato il suo lavoro nel corso degli ultimi anni nelle modalità, nei contenuti, nei rapporti con gli altri o con le istituzioni? Ci sono dei temi da affrontare nel suo settore che pensa siano oggi prioritari?
Modalità e tecniche di lavoro sono cambiate moltissimo. Lo sviluppo della rete ha reso agevole fare ricerche nei cataloghi delle biblioteche più lontane, avere immediatamente disponibilità di libri di epoche anche remote, come il ‘700 francese, fare controlli rapidamente tramite i motori di ricerca. Credo che sia anche cambiata molto la vita degli insegnanti universitari, per la grande quantità di convegni, seminari, incontri. Purtroppo, alla moltiplicazione delle università, ed ora anche di quelle pseudo università che chiamiamo telematiche, non ha corrisposto l'aumento dei posti, per cui si riesce ad arrivare in cattedra, anche nelle campo delle scienze sociali, in età oscillante tra i 45 e i 55 anni, ciò che costituisce un elemento negativo dell'università italiana. Quanto ai temi da affrontare io penso che oggi siano fondamentali quelli che riguardano l'assetto politico - amministrativo del mondo, i rapporti tra gli Stati, la trasformazione delle democrazie, che ormai non possono più chiamarsi rappresentative, le modificazioni degli apparati pubblici e del loro funzionamento
In che direzione pensa stiano andando l’università e la ricerca italiane? Quali pensa che siano i loro punti di forza e di debolezza, anche rispetto alle numerose realtà internazionali che ha avuto modo di conoscere?
Il punto di forza secondo me è costituito dall'apertura e dalla vivacità degli studi, mentre la debolezza maggiore riguarda la capacità organizzativa e la durata delle punte di eccellenza nella ricerca e negli studi.
C’è qualche personaggio, anche non più in vita, che le piacerebbe incontrare e perché? Cosa gli chiederebbe?
C'è un personaggio del passato, della prima metà dell'Ottocento che mi piacerebbe incontrare, Alexis de Tocqueville. Famoso per le due grandi opere, quella sulla democrazia in America e quella sull'antico regime e la rivoluzione, ma pochissimo conosciuto per lo straordinario epistolario e la varietà di altri interessi, che ha coltivato nella sua breve vita (è morto a 53 anni). È, a mio modo di vedere, all'altezza di Montaigne e di Montesquieu.
C’è qualche consiglio che darebbe a un giovane normalista su come muoversi nel mondo di oggi? A cosa prestare particolare attenzione, e da cosa non farsi distrarre? C’è qualche lettura, spettacolo, film, attività, etc. che è stata importante per lei e che gli consiglierebbe?
Innanzitutto studiare, studiare, studiare. In secondo luogo, fare accuratamente i propri programmi, anche sul lungo periodo, ma essere nello stesso tempo pronti a cambiarli perché le circostanze possono richiedere mutamenti di rotta. In terzo luogo, scegliere uno o più mentori che siano capaci di indicare la rotta, guidare, correggere. Infine, leggere i classici. Tra i film, consiglierei una nota opera di Akira Kurosawa, Rashomon, degli inizi degli anni ‘50, per capire come la realtà può essere interpretata in modi diversi. Tra i libri consiglierei la Montagna Incantata di Thomas Mann e il Mondo di ieri di Ernest Zweig, per capire a fondo quel tornante che è costituito dalle crisi della prima metà del secolo scorso. Quel film e questi libri possono essere un utile grimaldello per inoltrarsi nella vita ed aprire tutte le porte.
Notizie in breve da Pisa
Il 20 dicembre 2024 si è tenuta a Pisa in Palazzo della Carovana l’annuale cerimonia di consegna dei Diplomi ai diplomati 2024. Come di consuetudine durante la cerimonia sono stati letti i discorsi dei diplomandi e delle diplomande.
I diplomandi e le diplomande della Classe di Scienze hanno espresso gratitudine per la preparazione e le opportunità ricevute dalla Scuola, sottolineandone i punti di forza (l’eccellenza del corpo docenti, gli spazi di condivisione e di vita collettiva, il sostegno economico, l’ambiente stimolante e aperto).
Tuttavia, hanno anche segnalato diverse criticità sostenendo che :
le divisioni interne tra le classi e trai collegi ostacolino lo sviluppo di rapporti tra allievi e allieve
la didattica della Scuola incentivi dinamiche di competizione e crei gerarchie tra discipline
la retorica dell’eccellenza possa creare aspettative non realistiche sugli sbocchi alla fine del percorso
Auspicano quindi che la Scuola possa alimentare interazioni sane e costruttive tra studenti e insegnanti, esaminando criticamente il proprio modello accademico, ampliando l’offerta formativa e ripensando il concorso di ammissione per includere categorie sottorappresentate.
Anche il discorso pronunciato dalla Classe di Lettere e Filosofia offre un bilancio critico degli anni di formazione alla Scuola. Si analizzano sia gli aspetti positivi dell'esperienza umana e didattica, come la condivisione di spazi e gli scambi intellettuali, sia le criticità, tra cui:
lo stress elevato
la pressione accademica
la mancanza di aiuto psicologico
la difficoltà di conciliare le esigenze individuali con il modello di eccellenza imposto
la necessità di un maggiore equilibrio tra ricerca e didattica
la necessità di un miglioramento dei servizi di supporto e un approccio più inclusivo che tenga conto della diversità e delle problematiche di genere
l'urgenza di affrontare il contesto nazionale di tagli all'università
La questione del precariato è toccata anche dal discorso dei diplomandi e diplomande della Classe di Scienze Politiche e Sociali, che hanno rimarcato le difficoltà lavorative del personale non solo accademico ma anche tecnico e amministrativo della Scuola. Denunciano inoltre la “fuga di cervelli” dall'Italia, a cui i giovani laureati e laureate sono costretti da un mondo del lavoro ostile. Inoltre, hanno evidenziato la perifericità della sede fiorentina rispetto a quella pisana: raramente hanno beneficiato delle opportunità e dell’ambiente vivace e stimolante garantiti ai colleghi e alle colleghe di Pisa.
Nel prossimo numero riporteremo il link al video della cerimonia in versione integrale e, se possibile, riporteremo i link ai discorsi integrali così da garantire massima trasparenza.
La RIASISSU, la Rete Italiana degli Allievi delle Scuole e degli Istituti di Studi Superiori Universitari, propone anche quest’anno l’organizzazione dell’evento sociale e sportivo XCool, “eXcellence COlleges OLympics”, allo scopo di fornire, attraverso attività sportive, un terreno di scambio umano, e non solo accademico, tra gli allievi e le allieve di tutte le scuole di eccellenza italiane. Le date proposte sono 4 giorni e 3 notti nel periodo tra il 29 agosto e il 3 settembre a Udine, dove si è già tenuta l’edizione 2016. È prevista la partecipazione di circa 300 studenti e per la prima volta è possibile la partecipazione anche per alumni e alumnae, occorre solamente segnalare la propria volontà di adesione entro gennaio 2025 (al momento non sono previsti rimborsi o alloggi per gli alumni ma in funzione del numero di partecipanti sarà valutato un supporto dedicato).
Aggiornamenti sulle attività dell’Associazione
Sono stati organizzati i primi eventi locali dell’Associazione, tutti i Normalisti in zona sono invitati a unirsi numerosi a:
New York, domenica 26 gennaio 2025, ore 19:00
Zurigo, martedì 28 gennaio 2025 ore 20:00
Per ulteriori dettagli potete contatta l’Associazione oppure direttamente i referenti locali: Olmo Cerri (New York), Marco Cilibrasi (Zurigo).
Altri ritrovi saranno organizzati a Londra, Monaco, Parigi, Roma, Milano - chi volesse partecipare può contattarci a associazione@normalisti.sns.it oppure scrivere ai referenti Raffaele Sarnataro (Londra e Oxford), Nicolò Foppiani (Monaco) e Davide Ceratti (Parigi).
Il primo numero de “Il Chiostro” ha riscontrato una buona accoglienza registrando oltre 500 visualizzazioni e oltre 100 abbonati. Siete tutti caldamente invitati a inoltrare questo numero ai Normalisti di cui avete i contatti, sia per riallacciare i rapporti sia per offrire a tutti la possibilità di rimanere aggiornati!
Tra i messaggi ricevuti, non sono mancati i suggerimenti su come migliorare questa nuova pubblicazione, a questo proposito segnaliamo che il gruppo editoriale è aperto al contributo di chiunque volesse dare una mano (in particolare se vi è qualche volontario con competenze grafiche, saremo grati per un supporto), e non vi sono vincoli d’età per la partecipazione.
Prosegue l’organizzazione della reunion annuale Pisa-2025 prevista per l’11 ottobre, dove come anticipato è previsto di riunire tutti coloro si sono diplomati nelle annate 2020, 2015, 2010, 2005, .. a questo proposito stiamo cercando candidati di ciascuno di questi anni che possano svolgere il ruolo di "rappresentante" e chiamare a raccolta gli allievi del proprio anno per favorire la più ampia partecipazione in presenza. I rappresentanti avranno il compito di coordinare e facilitare la partecipazione dei propri compagni di corso, assicurandosi che tutti siano informati e motivati a partecipare.
Se siete interessati a farvi rappresentanti del vostro anno, vi chiediamo di contattarci qui:
Per contribuire a rispondere all’appello della Classe di Scienze Politiche e Sociali, l’Associazione si impegnerà ad accogliere con più attenzione i diplomati di Firenze. In particolare già nel prossimo numero de “Il Chiostro” sarà presente una presentazione della nuova Classe (ancora poco conosciuta tra gli alumni) e nel corso dell’anno sarà organizzato un evento a Firenze dove gli ex-alunni potranno raccontare le proprie esperienze agli studenti in corso (se siete interessanti a partecipare potete contattarci a associazione@normalisti.sns.it).
Gli studenti in corso hanno eletto Francesco Rubini, allievo del quarto anno della Classe di Lettere e Filosofia, come proprio rappresentante all’interno dell’Associazione Normalisti in sostituzione di Luca Molinari giunto al naturale termine di mandato. La redazione coglie l’occasione per ringraziare Luca del prezioso supporto e per augurare buon lavoro al neoeletto Francesco.
Se non siete ancora iscritti, vi invitiamo a completare l’iscrizione a questa newsletter per assicurarvi la ricezione di tutte le prossime pubblicazioni e per aiutarci nello sforzo di rilanciare l'associazione:
Scriveteci suggerimenti in vista dei prossimi numeri e per condividere i vostri ricordi degli anni trascorsi in Normale! Potete rispondere a questa mail o scrivere all’indirizzo di posta elettronica ilchiostro@normalisti.sns.it
Il Chiostro è una newsletter di informazione dell’Associazione Normalisti. Alla realizzazione di questo numero hanno collaborato: Alessio de Giuseppe, Lorenza Graglia, Marco Ioffredi, Alessandro Maserati, Giovanni Zagni.